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Linked Hybrid, Beijing | Steven Holl Architects

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Il complesso di 220.000 metri quadrati Linked Hybrid a Pechino, mira a contrastare l’attuale sviluppo urbano privatizzato in Cina attraverso la creazione di uno spazio urbano poroso del ventunesimo secolo, invitante e aperto al pubblico da ogni parte.

I molti passaggi che attraversano il progetto, fanno del Linked Hybrid “città aperta nella città“. Il progetto promuove e favorisce le relazioni interattive, gli incontri negli spazi pubblici che variano da spazi commerciali, residenziali ed educativi.

Il piano terra offre una serie di passaggi aperti per tutte le persone (residenti e visitatori). Questi passaggi sono “micro-urbanistiche” di negozi di piccole dimensioni che inoltre vitalizzano lo spazio urbano che circonda la grande vasca centrale riflettente. A livello intermedio degli edifici a valle, giardini pensili pubblici offrono tranquilli spazi verdi, e nella parte superiore delle otto torri residenziali giardini pensili privati ​​sono collegati agli attici. Tutte le funzioni pubbliche al piano terra, – tra cui un ristorante, un albergo, una scuola, un asilo e un cinema – hanno collegamenti con gli spazi verdi circostanti e penetranti nel progetto.

Dal 12 ° al 18 ° piano una multi-funzionale serie di skybridges con una piscina, una sala fitness, una caffetteria, una galleria, eccetera collega le otto torri residenziali e la torre dell’hotel, e offre una vista sulla città.

Focalizzata sull’esperienza di passaggio del corpo attraverso lo spazio, le torri sono organizzati per creare movimento. Il punto di vista cambia con una rampa appena percepibile, una svolta a destra lento. Le torri circondate esprimono una aspirazione collettiva, piuttosto che le torri come oggetti isolati o isole private in una città sempre più privatizzata.

I pozzi geo-termici (655 a 100 metri di profondità) forniscono al complesso il raffreddamento in estate e il riscaldamento in inverno, e fanno di Linked Hybrid uno dei più grandi progetti di verde residenziale. Il grande spazio urbano al centro del progetto è attivato da un laghetto di riciclo delle acque grigie con ninfee ed erbe in cui la Cineteca e l’hotel sembrano galleggiare. In inverno la piscina si blocca a diventare una pista di pattinaggio. La Cineteca non è solo un luogo di incontro ma anche un focus visivo per il territorio. L’architettura della Cineteca galleggia sul suo riflesso nello stagno poco profondo, e proiezioni sulle facciate indicano il gioco di film all’interno. Il primo piano dell’edificio, con vista sul paesaggio, viene lasciata aperto per la comunità. La policromia di architettura buddista cinese ispira una dimensione cromatica. Il lato inferiore dei ponti e le porzioni a sbalzo sono membrane colorate che si illuminano con luce notturna proiettata e gli stipiti delle finestre sono state colorate da operazioni casuali in base al ‘Libro dei Mutamenti’ con i colori si trovano in antichi templi.

L’acqua in tutto il progetto viene riciclata. Le acque nere vengono convogliate in vasche con filtri ultravioletti, e poi immesse di nuovo nel grande stagno che riflette e usate per innaffiare i paesaggi. Anche la terra scavata dalla nuova costruzione viene riutilizzata formando cinque tumuli paesaggistici a nord che contengono funzioni ricreative.

Architetto: Steven Holl Architects

Luogo: Beijing, Cina

Stato di costruzione: costruito nel 2008


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